Chi siamo

Dal 1850

La dinastia del Pinot Nero
Nel 1850 il Conte Augusto Giorgi di Vistarino piantò per primo il Pinot Nero in Oltrepò, importando le barbatelle direttamente dalla Francia e dando così origine alla grande tradizione spumantistica dell’Oltrepò Pavese.
Dal primo anno di attività, fino all’attuale generazione rappresentata da Ottavia Giorgi di Vistarino, la visione rimane la stessa: interpretare al meglio il nobile vitigno perseguendo la massima qualità nel rispetto del territorio e della sua vocazione.

La Famiglia
La famiglia Giorgi di Vistarino, proprietaria dalla metà del XV secolo di un’ampia tenuta agricola nel comune di Rocca de’ Giorgi in Oltrepò Pavese, ha contribuito a definire nel tempo l’intimo legame tra viticoltura e terroir all’interno di un’oasi incontaminata di grande interesse paesaggistico e faunistico.
La responsabilità di un'eredità
Il Conte Giorgi di Vistarino, figlio di Augusto, artefice dellla diffusione del Pinot Nero in Oltrepò, ci ha lasciato un’eredità che è un grande onore ma, al tempo stesso, un’importante responsabilità generazionale. Ci piace pensare di essere i guardiani di un sistema e di uno stile di vita con il compito di tramandarlo alle future generazioni. Per questo teniamo particolarmente alla biodiversità all’interno della tenuta e al mantenimento della flora e della fauna che ci circonda.
L'Eredità
La dinastia Vistarino è oggi rappresentata da Ottavia Giorgi di Vistarino, che vive l’eredità dell’azienda con la grazia di chi ha la capacità di rendere il passato una parure da sfoggiare con eleganza.
Ottavia porta sulle spalle un’eredità importante con la fierezza di chi sa dove andare, conscia delle bontà delle sue idee: condurre l’azienda di famiglia rispettandone la tradizione, ma mettendoci carattere, futuro e personalità.

Il Team
L’eredità del Conte Augusto, oltre che scorrere nel sangue della nipote, è incarnata da un team di professionisti che coadiuva Ottavia in ogni momento della lavorazione, condividendo con lei intuizioni e lavorando con entusiasmo perchè il passato è un orgoglio da tramandare di generazione in generazione